Inverno
Estate

AREE PROTETTE

Con l’arrivo dell’inverno, molte specie di uccelli scendono a quote inferiori o migrano per raggiungere aree con climi più miti, dove è possibile trovare più cibo. 

Diversi mammiferi, come l’orso e i pipistrelli, riducono notevolmente la respirazione e il battito cardiaco, entrando in uno stato di “sonno leggero”, chiamato ibernazione; specie come ricci, ghiri, moscardini e marmotte cadono invece in un vero e proprio letargo.

E poi esistono gli animali che restano fuori, sulle montagne. 

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L'UOMO E LE SPECIE SENSIBILI

Negli ultimi anni le attività sportive e del tempo libero sono aumentate molto, dal classico sci di fondo e discesa, all’uso delle ciaspole, si è passati allo sci fuori pista, l’arrampicata su ghiaccio, etc.

La presenza dell’uomo le cui attività sono irregolari è critica per gli animali montani perché non possono adattarvisi: ad esempio possono abituarsi ad una pista da sci, evitando l’area; al contrario, il freerider alla ricerca di zone incontaminate potrebbe passare in un’area dove gli animali si sono rifugiati.

Le specie più sensibili a questo tipo di disturbo sono i galliformi di montagna (Gallo forcello, Pernice bianca, Francolino di monte, Coturnice), i quali devono pure difendersi da diversi predatori, ma anche gli ungulati (Capriolo, Cervo e Camoscio) e la Lepre bianca ne risentono.