OSLO 1952
L’affascinante evoluzione del design delle torce olimpiche
NAZIONI: 30
ATLETI: 694 (109 D - 585 U)
EVENTI: 22
TEDOFORI: 94
KM: 225 (Morgedal, valle situata nella regione di Telemark-Oslo)
ULTIMO TEDOFORO: sconosciuto
Nel 1952 i Giochi arrivarono finalmente in Norvegia, patria dello sci moderno. La torcia fu disegnata da Geir Grung e prodotta da Adolf Thoresen. Ha come base un cilindro, utilizzato come impugnatura, al di sopra del quale fu posizionato un piatto d’argento con l’incisione dei cerchi olimpici e della scritta: «Morgedal-Oslo». La fiaccola si compone di ottone e di lega di acciaio; misura 22cm. La fiamma fu accesa a Morgedal, nella provincia di Telemark, a casa di Sondre Nordheim, leggenda dello sci norvegese del 19° secolo che molto fece per la diffusione dello sport; fu poi portata ad Oslo da 94 sciatori. Nel pattinaggio di velocità, Hjalmar Andersen vinse 3 medaglie d’oro: i tempi realizzati, nei 5.000m e nei 10.000m, furono i migliori nella storia delle Olimpiadi. Di fronte ad oltre 115.000 spettatori, Arnfinn Bergmann vinse la gara di salto con gli sci sulla mitica collina di Holmenkollen; il suo connazionale, Torbjorn Falkanger, giunse secondo.
I computer furono utilizzati, per la prima volta, nel pattinaggio di figura per il calcolo dei punteggi assegnati dai giudici nei diversi programmi, obbligatori e liberi; ciò permise agli atleti di conoscere immediatamente il punteggio raggiunto. La principessa Ragnhild aprì i Giochi olimpici invernali al posto di Re Hǻkon VII il quale si trovava in Inghilterra per partecipare ai funerali di Sua Maestà Re Giorgio VI. Per la prima volta, i Giochi invernali si svolsero in una città situata sul mare; Oslo, infatti, si trova alla fine di un fiordo che porta il medesimo nome. Sapporo, nel 1972, Vancouver, nel 2010, e Sochi, nel 2014, sono le altre tre città che si trovano sul mare e che hanno ospitato, ed ospiteranno, i Giochi olimpici invernali. Tra tutte, Oslo è l'unica città che è anche capitale. Oslo, 15 febbraio 1952: il campione di sci norvegese, Lauritz Bergendal, porse la fiamma olimpica verso l'ultimo tedoforo per ufficializzare l’apertura dei Giochi.