Inverno
Estate

VANCOUVER 2010

L’AFFASCINANTE EVOLUZIONE DEL DESIGN DELLE TORCE OLIMPICHE

Torce ok

NAZIONI: 82

ATLETI: 2.566

TEDOFORI: 12.000

KM: 45.000 (Grecia e Canada)

ULTIMO TEDOFORO: Catriona Le May Doan, pattinaggio a velocità, Steve Nash, basket, Nancy Greene, sci alpino, Rick Hausen e Wayne Gretzky, hockey

Gli estesi paesaggi, le delicate colline di neve e i giochi di luce caratterizzanti i tipici scenari invernali canadesi furono gli elementi che influenzarono Bombardier quando realizzò, nel 2010, la torcia delle Olimpiadi invernali di Vancouver. Le linee sinuose della fiaccola sono un esempio di quel design organico che trae ispirazione dalla natura e che è volto a coniugare funzionalità e bellezza.

Inoltre i materiali utilizzati, acciaio ed alluminio, contribuiscono a rendere l'oggetto ancora più suggestivo grazie ai giochi di luce ed ai riflessi che si creano quando la torcia si infiamma del fuoco sacro di Olimpia. 12.000 tedofori percorsero 45.000km in più di 100 giorni durante i quali la fiamma raggiunse ogni angolo del Canada: in seguito ai problemi (ed ai relativi costi) riscontrati nel viaggio della fiamma intorno al Mondo in occasione dei Giochi di Pechino, con Vancouver si pensò di limitare il relay al solo territorio canadese. Le sedi di Vancouver 2010, per i Giochi olimpici e paraolimpici invernali, si estesero su una superficie di 120km: da Richmond, attraverso il centro di Vancouver, fino a Nord nella località montana di Whistler. Appoggiandosi ad impianti nuovi, o già esistenti, l'obiettivo del VANOC fu quello di creare spettacolari teatri per gli eventi, fornire le condizioni migliori per gli atleti e realizzare un luogo di accoglienza per gli spettatori.